Radici Ebraiche
scrive di noi: MARCELLO CRINO',
uomo di voce e illustre architetto dedito alla cultura di Barcellona Pg. (Fonte: www.santifugazzotto.it)
Il tema degli ebrei continua ad interessare il mondo culturale cittadino. Il mese scorso ne abbiamo parlato in relazione ai libri di Gino Caruso e alla giornata della memoria. Oggi torna alla ribalta con la mostra fotografica all’ex Pescheria, aperta da domenica 17. Quello del popolo definito eletto perché strinse un patto con la divinità, è argomento di grande interesse, tanto da affascinare anche i cultori del mistero, proponendo letture ardite di molti passi dell’Antico Testamento. Gli ebrei, dispersi nel mondo dopo le rivolte giudaiche contro Roma, culminate nel 135 d.C. con la distruzione di Gerusalemme, hanno fornito un grandissimo contributo allo sviluppo dell’umanità, in percentuale il più alto di qualsiasi altro popolo. Lo studioso ebreo Jon Entine (autore diI figli di Abramo: razza identità e Dna del popolo eletto) sottolinea “noi siamo lo 0,2 per cento della popolazione mondiale ma abbiamo il 28 per cento dei Nobel della chimica, della matematica, della fisica e dell’economia” (cfr.: Ennio Caretto, Dna e talento, lo spettro razziale, in “Corriere della Sera”, 17 luglio 2008, p. 43). La mostra nella sala espositiva al primo piano dell’ex Pescheria (nella foto), Momenti di vita ebraica, che ha presentato circa sessanta scatti fotografici di Giorgio Speciale, è stata già allestita a Formello, comune vicino Roma, e poi nella capitale. E’ stata organizzata dall’Associazione romana “Il melograno”, presieduta da Giovan Battista Brunori, giornalista del TG2, ed è stata possibile grazie all’ autorizzazione delle comunità ebraiche scattare le foto nelle varie sinagoghe romane, e in mezzo a comunità ebraiche diverse. Altre foto sono state realizzate a Siracusa, dove esiste l’unica comunità ebraica siciliana, costituita da poco tempo. Giorgio Speciale, nel corso della conferenza di presentazione, ha spiegato com’è nata la mostra: il giornalista Brunori è cattolico, la moglie è ebrea, i quattro figli si sono divisi tra le due fedi, quindi un esempio di convivenza e tolleranza religiosa. Proprio questo ha voluto evidenziare attraverso le foto: il dialogo tra comunità diverse. Il preside Franco Speciale ha proposto delle riflessioni storiche-filosofiche-religiose sui rapporti tra cattolici ed ebrei. La professoressa Maria Concetta Sclafani, nel ricordare che la mostra sarà allestita anche a Castroreale dal 2 al 10 marzo, si è soffermata sulla presenza della Giudecca, il quartiere ebraico di Castroreale, esistito fino al 1492, data dell’editto di espulsione degli ebrei dalla Spagna e dalla Sicilia. C’erano a Castroreale in quel periodo 190 famiglie (a Messina erano 400), e queste famiglie rappresentavano il quindici per cento della popolazione di Castroreale, mentre in Sicilia la media era del cinque per cento. Oggi a Castroreale rimane ben poco dell’antica presenza degli ebrei. Solo l’arco della Sinagoga presso il Municipio, e alcune citazioni degli storici locali. Il dottor Gino Caruso ha parlato degli ebrei di Castroreale e della Sicilia, che anche fuori dall’ isola mantennero la loro identità, evidenziando sempre la loro provenienza. Ha mostrato dei documenti che dimostrano la trasformazione di cognomi ebrei in cognomi oggi ricorrenti nel nostro territorio. Padre Tindaro Iannello ha ricordato come la liturgia cattolica affondi le radici nell’ ebraismo. Infine padre Santino Colosi si è soffermato sul documento conciliare in merito al rapporto tra cristiani ed ebrei, e sul ruolo di Pio XII, accusato a suo tempo, ingiustamente, di non aver fatto nulla per salvare gli ebrei. Hanno espresso il loro plauso il sindaco Maria Teresa Collica, l’assessore Raffaella Campo e Maria Tindara Santamaria dell’associazione “Macramè” che si occupa delle comunità straniere presenti in città. Nei giorni successivi all’ interno della mostra si sono svolte altre iniziative, come la proiezione del video “Vita ebraica”, girato a Roma da Speciale, con Giovanna Benamozegh (la moglie di Brunori) che spiega gli usi e i costumi ebraici. Martedì 19 frate Egidio Palumbo, del convento carmelitano di Pozzo di Gotto, ha illustrato la stagione del dialogo con gli ebrei dopo il Concilio Vaticano secondo. Ha fatto riferimento al documento “Nostra aetate” del 1965, importante per le relazioni con le religioni non cristiane. La tradizione cristiana nei confronti degli ebrei era inizialmente di disprezzo, finché la Chiesa non ha scoperto di avere radici ebraiche, esortando così cristiani ed ebrei al rispetto reciproco.
Marcello Crinò:
Marcello Crinò nelle sue relazioni con il prossimo, si distingue per signorilità e generosità d’animo. Nella sua quotidianità svolge la professione di architetto nel territorio del Longano. In Marcello Crinò bisogna riconoscere che tra coloro che in città operano per pura passione nel settore del giornalismo, è un verace pioniere. Per diverso tempo ha collaborato attivamente per un quotidiano a tiratura regionale, ma poi ha deciso di dedicarsi maggiormente alla sua attività professionale. Negli ultimi anni, Marcello Crinò, non rifiuta di offrire la propria disponibilità a scrivere un pezzo giornalistico nei periodici esistenti nel nostro territorio, si appassiona di tutto ciò che attiene gli avvenimenti culturali ed artistici che si realizzano nella nostra città.